domenica 4 giugno 2017

Speed review: 13 reasons why

Due parole al volo sullo spinoff di Life is Strange!
[Nella mia testa le due cose sono ambientate nello stesso universo e NIENTE mi farà cambiare idea su questo i.i]
Cuties <3
Premessa: il suicidio è da sempre un tema che mi è caro.
Non saprei spiegarne la ragione, ma molte delle mie storie preferite, da Anna Karenina a Orange, giusto per citare due esempi più famosi, ruotano attorno a ciò. Mettiamolo subito in chiaro, personalmente non ci ho mai pensato e mai ci penserò ahahahahaha però in una storia, se inserito e trattato con sensibilità, mi colpisce sempre moltissimo, mi dilania, mi fa riflettere, mi cattura completamente.

Anyway.

13 reasons why è tratto dall'omonimo libro di Jay Asher e racconta, con un espediente alquanto originale, delle 13 ragioni che hanno spinto Hannah Baker, studentessa del Liberty High, a togliersi la vita.
Ogni cassetta corrisponde a 1 motivo, ogni motivo a una persona vicina alla ragazza.

Fatte le doverose premesse e presentazioni, vado subito al dunque: nonostante sia ormai sputtanatiss... ehm massivamente diffusa, 13 reasons why è un'opera di qualità, una serie che tratta temi difficili con realismo e cognizione di causa.
Più volte durante la visione ho pensato "esatto! E' proprio così!"

Sproloqui a parte...Dal bullismo, al sessismo, all'omosessualità, al suicidio ad abusi vari ed eventuali, in questi 13 episodi c'è davvero di tutto.
Ammetto che proprio per questo non è stata una visione facile.

Tra l'altro, tutto ciò che viene raccontato penso sia stato  vissuto, a vari livelli, praticamente da chiunque si ritrovi a essere liceale oggi.

Volevo infine sottolineare il notevole  lavoro fatto sulle varie questioni di genere. Potevano essere scelti diversi approcci per questo tema e, secondo me, è si è optato per il più efficace, il classico "show, don't tell!":in ogni episodio vediamo le battutine, gli sguardi, le risate, tutti i vari e purtroppo quotidiani piccoli gesti, banali e non, che evidenziano come la società e le persone stesse considerino  gli individui di sesso femminile  un qualcosa a parte, non persone ma oggetti messi lì a uso e consumo di chiunque.
Tutte cose su cui troppo spesso si chiudono gli occhi, ma che viste sul piccolo schermo non lasciano indifferente nessuno.
 (fosse così anche nella vita vera!)



L'attenzione ai dettagli, comunque, si evince in generale da ogni pixel della serie.
Persino l'ordine degli episodi non è casuale: i primi raccontano di ciò che ha ferito Hannah nel profondo del cuore, quelli della parte centrale, un po' più lenta, proseguono poi con ciò che le ha annientato la reputazione e lo spirito.
 Le puntate finali, infine, concludono con tutto quello che le ha distrutto l'animo, in una spirale di angoscia e dramma sempre crescente che non solo non viene mai a noia, ma rimane verosimile per tutto il tempo.

Quello che ho apprezzato di più, ad ogni modo, non è stato questo quanto piuttosto la caratterizzazione dei personaggi, a partire da Hannah.
Hannah è una vittima, una persona che ha sofferto moltissimo e che ha scelto per se stessa qualcosa che non dovrebbe essere contemplata MAI. Nonostante questo, non è dipinta come una sanata in nessun caso, neppure per sbaglio.
E' invece descritta come una persona normale , con tutti i pregi, i difetti, le paure, i talenti che un essere umano può avere.
In più, sbaglia spesso,a volte non si rende conto di chi le vuole davvero bene, dà fiducia a persone che la feriscono soltanto, a volte fraintende gli eventi e altre volte ancora non coglie la gravità di tutto quello che le viene inferto.
Ammetto che forse è proprio per questo che ci si appassiona così tanto alla sua storia, che si soffre realmente a vederla perdere pian piano il carattere gioioso e vitale che la contraddistingue all'inizio.

Ammetto anche di aver sperato che alla fine decidesse tutt'altro. Invece, negli ultimi episodi, è così distrutta da non sentire praticamente più nulla e la scena in cui decide di "fermarsi" non solo è mostrata, ma anche crudele e davvero difficile da guardare. Non tanto per il sangue, quanto per il carico emotivo che porta con sè.

Notevole comunque anche il lavoro su tutto il resto del cast: dei ragazzi protagonisti pian piano si viene a conoscere le motivazioni, il background familiare, le emozioni, i pensieri, le relazioni che li legano. Si empatizza anche con loro, non si riesce ad odiarli, nonostante quello che alla fine provocano con le loro azioni.

Heartbreaking </3
E qui sta il messaggio di tutta la serie, forse un po' lapalissiano, ma pur sempre potente: essere gentili, diffondere la gentilezza senza paura delle reazioni altrui.
Dimostrare il proprio amore anche e soprattutto quando questo ci espone e ci rende vulnerabili.
Prestare attenzione ai piccoli gesti della quotidianità, quelli senza importanza, compiuti ogni giorno.

Diciamolo pure: la maggior parte delle ragioni che spingono la protagonista a farla finita alla fin fine non sono gravi per davvero. Prese singolarmente anzi, in genere sono gesti assolutamente banali, che i personaggi spesso compiono d'impulso o completamente alla leggera.

 Eppure, azione dopo azione, Hannah finisce cadere sempre più giù.
Nonostante all'inizio si rialzi, reagisca e sopporti ogni cosa con coraggio, lentamente perde del tutto la voglia di combattere, la fiducia in se stessa. Comincia anzi a pensare di essere inutile per le persone che ama, di non meritarle e alla fine sceglie quello che sceglie.

Venendo al finale, è sicuramente d'impatto, ma assolutamente non risolutivo.
Per fortuna, ci sarà una seconda stagione l'anno prossimo. Personalmente sono molto fiduciosa, nutro aspettative alte e sono convinta saranno pienamente soddisfatte!
Concludo facendo i più vivi complimenti a Selena Gomez e a tutto il cast, il successo della serie è stato, ed è tuttora, meritatissimo!

Qui vi linko una pagina fb a tema, che di tanto in tanto posta anche citazioni del libro originale!

https://www.facebook.com/trediciserie/

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